Villa Naumanni

Villa Naumanni

La casa di una specie rara

Spesso i piccoli gesti sono l’inizio di grandi storie. Così fa madre natura: e anche se oltre l’orizzonte ci sono spazi più ampi, lei preferisce un luogo accogliente per vivere. Qui ha origine la nostra storia: in un casale dolce vicino a Tarquinia, fuori da Roma.

Questo casale fu costruito nel primo dopoguerra a Monte Riccio, ma poi fu abbandonato e lasciato alla natura. Per quasi cinquant’anni nessuno lo abitò, finché nel 2010 due giovani, Bianca e Roberto, decisero di rinnovarlo. Durante i lavori però fecero una scoperta: negli anni il casale era diventato un nido di animali che al suo interno avevano trovato un riparo sicuro per crescere i loro piccoli. Gufi, barbagianni e falchi. In particolare, era sorprendente la presenza di alcuni falchi grillai (Falco naumanni), una specie comune nel sud con grandi colonie a Matera, ma anche in Puglia e Calabria: ma non nel Lazio.

I Falchi Grillai sono uccelli migratori che ogni anno lasciano l’Europa per trascorrere l’inverno

in Africa e poi tornano in estate. Il ricercatore olandese Stave Hueting ha affermato che non si era mai osservato un Falco Naumanni nel Lazio se non occasionalmente. La sfida di questa coppia è stata quella di rinnovare un casale senza disturbare la specie. Un’impresa ardua che i due hanno portato a termine praticando delle aperture nei muri.

La loro sensibilità è straordinaria, e nel corso degli anni, da una sola coppia di falchi Grillai si è passati a quaranta, con la colonia in continua espansione, anche perché si sentono a loro agio nella loro nuova dimora, e in sintonia con Roberto, che sembra riconoscano quando li chiama. Per questo hanno battezzato il casale: Villa Naumanni.

All’inizio di marzo iniziano le feste, con i primi Grillai che ritornano per le cerimonie di accoppiamento. Tutta la campagna attorno a Villa Naumanni si anima, e quando il maschio trova finalmente una compagna, insieme riempiono quelle fessure scavate nelle pareti del

casale per farvi covare le uova. Dopo trenta o quaranta giorni le uova si aprono, e comincia il viavai dei genitori per nutrire i piccoli, che li aspettano coperti da un morbido piumino bianco sotto lo sguardo dei clienti del casale.

Con il passare del tempo questa specie è aumentata enormemente, costringendo Bianca e Roberto a costruire sotto il tetto del fienile accanto a Villa Naumanni piccole abitazioni per ospitarli.

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